E’ inaudito che cosa mai ha avuto origine da questa terra di Ciociaria: ho l’impressione che se ne abbia quasi paura a conoscerlo, vista la situazione! Basti ricordare che il sito web ufficiale turistico istituito dalla Regione Lazio quando affronta la Ciociaria non solo grossolanamente e macroscopicamente fa coincidere la nobile regione ciociara con la sola provincia di Frosinone quanto la prima immagine che ne mostra ai visitatori è…il pecorino di Picinisco! E non si immagina che cosa scrive della Valcomino: hanno inventato perfino territori nuovi che saranno necessari diversi Livingstone e Magellano per scoprire! E qui ci arrestiamo perché se ai livelli massimi si affronta la Ciociaria con siffatti mezzi scientifici, si immagini quello che può avvenire più in basso, ed in effetti avviene!
E vediamo che cosa invece scrivono e dicono delle donne ciociare alcuni celebri personaggi:
già alla sua epoca osservando che i ciociari in generale non erano molto considerati e apprezzati per certi loro tratti e costumanze, lo scrittore e uomo politico Massimo d’Azeglio osservava: “se le villane di tutta Italia fossero come queste, il loro nome, di sostantivo che egli è, non si sarebbe mai mutato in aggettivo”;
il massimo scultore europeo, Rodin, le cui modelle preferite erano creature quasi tutte di Gallinaro, così ha detto: ”… sono grato a Dio e alle sue eloquenti creature che mi ha mandato…” ; e poi: “meravigliosamente bella, bella come una Venere, come un Apollo….un incanto degli occhi”;
un giornalista di importante quotidiano parigino scrisse di una modella pure di Gallinaro: “…ha una bellezza e grazia perfette…” ; un massimo pittore inglese scrisse della sua modella di Atina: “…come Eva e Semiramide…ebbe splendore e solennità: la sua gloria durò quasi dieci anni”; un viaggiatore a Sora, sempre metà 1800: “…la bellezza meravigliosa delle donne…” ; e Gregorovius, lo scrittore tedesco, sempre nel 1800: “i magnifici costumi delle donne, il loro portamento e grazia naturale”.Termino questo inno alla bellezza delle donne ciociare a malincuore poiché molto altro vorrei far conoscere: ricordo le parole di un grande poeta di qualche decennio addietro: ”Tu non conosci la donna ciociara/stretta al busto da lacci mordenti,/il suo passo che musica i fianchi/allunga la strada, accorcia il respiro/ di chi la vede la prima volta…”. Chi sente curiosità, c‘è un libro che se ne occupa: MODELLE E MODELLI CIOCIARI A ROMA, PARIGI E LONDRA 1800-1900”.
Il Comune di Parigi pochi mesi addietro ha apposto a Montmartre una targa commemorativa in onore di una modella ciociara, Agostina. Piacerebbe perciò che in questa giornata dedicata alle donne, ci si ricordi almeno e si tengano a mente, certe donne ciociare normalmente piombate nel più criminale silenzio e oblio. Non vogliamo scavare nei primordi della storia allorquando anche a quell’epoca ci imbattiamo in donne immortali di questa terra quali Circe la incantatrice, Camilla regina dei Volsci, più tardi Tullia Cicerone e in epoca cinquecentesca, Giulia Gonzaga, ciociara acquisita. Ma è dal 1800 fino ad oggi che ci imbattiamo in donne ciociare che veramente hanno lasciato tracce indelebili del loro passaggio. Angelina Sperduti cantante lirica del 1700 detta la Celestina, poi Elisa Ciccodicola celebratissima pianista, poi Teresa Labriola figlia del filosofo Antonio da Cassino, la prima avvocatessa d’Italia, la prima a parlare dei diritti delle donne, di divorzio, di suffragio universale, di parità sindacale. Poi Gabrielle figlia di una modella dei Simbruini, la prima donna o una delle prime a conseguire la licenza liceale a Parigi fine 1800. E poi Tina Lattanzi, la più conosciuta e ammirata doppiatrice cinematografica e teatrale. Maria Antonietta Macciocchi giornalista importante, scrittrice ammirata, militante partitica appassionata e severa, politica deputata, donna eclettica e indomita e cosmopolita. Gina Lollobrigida attrice cinematografica per la quale non occorrono presentazioni. Caterina Valente, nota in tutto il mondo, poliglotta e cosmopolita, originaria di San Biagio S., Graziella di Prospero, celebre cantante folk e cultrice di folklore e di tradizioni popolari. In piena attività Linda Evangelista, modella di moda ricercatissima, figlia di genitori di Pignataro I. e Anna Tatangelo, cantante sempre sulle prime pagine dei giornali. Ma affianco a queste donne che, volendo, si imparerà a conoscere più da vicino, e ne vale la pena, consultando la rete, è da registrare la presenza di una categoria di donne che veramente hanno fatto la storia, hanno addirittura inventato un mestiere e una professione e hanno anche inventato una parola: la parola modella che prima di loro, analogamente alle altre lingue europee, si conosceva solamente al maschile. E queste sono le modelle di artista che sbocciano a Roma agli inizi del 1800, che possiamo seguire fino alle prime decadi del 1900, delle quali Corot già nel 1820 scriveva ad un suo amico: “…le più belle del mondo…gli occhi, le spalle, le mani, i culi sono meravigliosi…”. E la città del loro successo mondiale è Parigi, dove confluiva tutto il pianeta in quegli anni a cavallo tra ottocento e novecento. Adele dal corpo flessuoso e scattante, quasi felino, viste le posizioni incredibili che poteva assumere: e una parte dei capolavori di Rodin è il suo corpo che immortalano e a una scultura particolarmente celebre l’artista volle perfino dare il suo nome: il torso di Adele. E poi Maria Antonia, il cui ‘corpo morbido e selvatico come una pantera’ ci si staglia di fronte quando in un museo o in una galleria, ci imbattiamo nella cosiddetta ‘prima Eva’ di Rodin o nella ’Donna accovacciata’. E poi Agostina che indossa il costume ciociaro come ci appare in un quadro addirittura di Van Gogh. E poi Carmela o Carmen dalle forme giunoniche immortalata letteralmente nella seconda edizione del ‘Bacio’ di Rodin, in numerose opere di Pascin e di Matisse e di Whistler. E poi Rosa eternata ripetutamente da Matisse e poi da Georges Braque nel suo unico quadro raffigurante una donna. E poi Loreta sorella di Rosa che posò per molti mesi per Matisse e che ruolo determinante svolse nella evoluzione artistica del Maestro il quale la ritrasse in almeno cinquanta opere! E poi Carmela Bevilacqua la cui fisionomia è tramandata ai posteri da J.S.Sargent con il nome di Carmela Bertagna, Marianna definita da Rodin ”la donna più bella della Francia, ”Rosalia Tobia il cui corpo sfolgorante si impone in molte opere di W.A.Bouguereau ma che è passata anche lei letteralmente alla eternità grazie ai suoi rapporti con l’infelice Modigliani, Rosalina Pesce la cui immagine è apparsa per molti anni sui francobolli e sulla monetazione d’argento francese e oggi sull’Euro……
Un florilegio di donne splendide, chissà quante ne ho dimenticate: punti di riferimento e altresì oggetti di ricordo e di commemorazione continui, usciti solamente da questa Terra….
Michele Santulli