Passando anche con la macchina in questi giorni per qualche strada di Cassino si viene invasi, cosa imprevedibile ed inimmaginabile, da ondate di profumi dolcissimi. Si dovrà fare un sottile ricorso alle modeste conoscenze in materia per avvedersi che quegli effluvi vengono emanati dalle piante di tiglio. E la memoria ti porta subito ad andare in Via Pascoli dove in un breve tratto ancora si levano in piedi i maestosi tigli piantati subito dopo la guerra dagli alleati. E veramente si resta inebriati da quei profumi e incantati da quel verde impagabile che ti circonda. E cominci a capire pienamente perché, per esempio, all’epoca della fioritura dei ciliegi o delle rose tanta gente si reca all’oasi incantata di Ninfa o quando la zagara è al massimo, si reca in Sicilia per godere e inebriarsi della sua fragranza ineguagliabile e così in Germania dove in ogni città vi sono i viali dei tigli: la gente al momento della loro fioritura vive sensibilmente questi momenti e passeggia lungo questi viali e si siede sotto le piante attrezzate con panchine e gode la fragranza che emana, l’ombra, il cinguettio dei numerosissimi uccelli che vi abitano: è uno spettacolo consueto al quale si assiste ogni anno in questa stagione dovunque in quel Paese: c’è chi va a passare il tempo al centro commerciale e chi all’ombra e al profumo dei tigli. Altro motivo di richiamo e di attenzione in questi paesi è la fioritura del rododendro, quest’altro cespuglio che, al momento giusto, offre alla vista dei colori e delle forme inimmaginabili e si comprende perché in Olanda per esempio in certi luoghi hanno delle vere e proprie piantagioni di soli rododendri e all’epoca della fioritura, maggio/giugno, è un vero e proprio pellegrinaggio, per esempio a Otterlo, ove nel parco vi è anche un ricco museo dedicato a Van Gogh e delle siepi immense di rododendri resi ancora più ammirevoli dalle sculture che li impreziosiscono: è arduo solo immaginare la fantasmagoria di queste infiorescenze delicate e fini: addirittura si organizzano delle gite ed escursioni per andare a vivere da vicino tali fenomeni particolari della natura! E il medesimo spettacolo unico godono i turisti che hanno la ventura di trovarsi a Baden-Baden in quel periodo. E al cospetto di tali fatti e di tali sensazioni si capisce pienamente anche quella famosa ‘sindrome di Stendhal’ da lui ricordata quando cadeva in una specie di deliquio al cospetto di certe opere d’arte…
E se ritorni a Cassino quella stessa gente di cui sopra sarebbe presa dallo sconforto e perfino dalla disperazione perché assisterebbe alla riprova scientifica che in questa città, al contrario, la cultura e il rispetto del paesaggio sono immondizia e quello che rappresenta il vero valore è la cementificazione. Infatti al visitatore di cui sopra si presenta davanti agli occhi uno spettacolo veramente unico al mondo: scopre che i tigli laddove si trovano davanti alle case costruite dagli alleati, si levano liberi e imponenti nel cielo a venti metri dalle costruzioni, laddove invece a contatto della realtà democristiana i poveri tigli sono stati addirittura sciancati e mutilati per far posto …ad orribili balconi di altrettanto orribili palazzoni costruiti ad un metro dagli alberi!! Nel dopo guerra a venti metri, in epoca democristiana a un metro! Al cospetto di siffatto scenario sotto gli occhi di tutti se lo si vuol vedere, si capisce perfettamente che cosa sono civiltà e cultura e che cosa il resto. E’ certissimo che in Germania o in Olanda, tanto per rimanere nel contesto, quel sindaco che ha firmato tali licenze di costruzione o quell’ufficio tecnico che le ha approvate col relativo massacro dei tigli, non avrebbero mai avuto la possibilità operativa di esercitare quelle professioni, ma solo quelle e ben altre a loro veramente congeniali e, secondariamente, se avessero approvato progetti del genere, i cittadini li avrebbero sospesi alla gogna o messi alla berlina.
Naturalmente sotto i tigli di Cassino, nella parte diciamo colta e civile, il Comune democristiano ha strutturato la situazione urbanistica in modo che ai cittadini è fatto divieto di sostare sotto i tigli e goderne gli effluvi e l’ombra poiché non vi sono sedute.
Michele Santulli