GIOCHI OLIMPICI DI FRANCIA 2024

“l’uditorio dei ragli” avrebbe scritto Franco Cordero: ‘l’uditorio‘ sono i poveri italiani, i ‘ragli’ sono anche tutto quanto si legge o ascolta in questi giorni a proposito dei Giochi Olimpici in Francia e dell’acqua della Senna in particolare, pettegolezzi e calunnie. Senza contare i beati satrapi della televisione e della massima parte della stampa italiana assurte ormai al ruolo di dipendenti pubblici grazie agli incredibili sussidi statali alle rispettive testate, per cui è normale occuparsi dei ‘materassi di cartone’ o dell’acqua non balneabile della Senna e godere invece della presenza delle Santanchè, dei Nordio, dei Salvini, ecc.ecc. e analoghi che santificano nelle loro penne. Oltre alle amenità e pettegolezzi, nulla invece della colossale occasione persa per ricordare agli Italiani il ruolo storico fondamentale dei legami Francia-Italia e con Parigi in particolare, oggi ancora di più: addirittura operativo è sempre il gemellaggio Roma-Parigi istituito già nel 1956! Zero! Invece commenti da ricottari in abbondanza. Un destino atroce: incapaci a capire il buono, sempre!!

Noi poveri italiani rotti a tutte le maggiori precarietà e nefandezze e ingiustizie, grazie ai nostri ragliatori muoviamo critiche da osteria a una organizzazione di livello mondiale dove tutto è stato studiato approfondito scientificamente  valutato fino ai dettagli  più imprevisti, è una domanda che non necessita risposta: basta guardarci in giro, oggi più che mai, sullo strapiombo!  Ragliatori: capaci di profondere saggezza e sottili interpretazioni per esempio  sulla  scena bacchica iniziale  fine a sé stessa, pur se di massimo impegno e qualità  oppure su un altro paio di episodi   -il pugno della pugilessa e i disturbi intestinali-   degni di risate, fatti divenire invece tragici, perfino di impatto  nazionale! Tali prezzolati ragliatori fossero stati capaci di dare uno sguardo almeno alle università ed atenei di Parigi (dico: solo Parigi) e informare su quanti italiani vi ricoprono cattedre di discipline fondamentali laddove in Italia tanti corridoi universitari evidenziano  sulle porte serie di medesimi cognomi, salvo il resto! Nulla.

Anziché informare o ricordare dell’importanza storica, geografica ed economica della Senna e citare almeno le città di Chartres e Rouen che essa bagna, o la regione storica di provenienza, la Borgogna-Franca Contea dove è nata la Francia, e la regione inimmaginabile attraversata, la gestione e valorizzazione del territorio, la presenza ancora viva dei primi monasteri benedettini sparsi sul territorio e quelli ancora più numerosi dei confratelli cistercensi di San Bernardo, strutture e architetture medievali sempre ricercate, curate e visitate, e poi i vini famosi della Borgogna tra cui lo Chardonnay, il Beaujolais e le città note per la loro storia come Digione, Beaune, Mâcon,… anziché accademizzare e criticare la pioggia il giorno dell’inaugurazione che ha bagnato il Presidente Mattarella e la figlia, oppure pontificare con paroloni sugli effetti delle piogge sulla balneabilità della Senna e quindi sui nuotatori! Quale miseria, quali occasioni perse per realmente informare su questo grande Paese e insegnare, anziché spettegolare sui “materassi di cartone” e sui “coli”….

 Torvaianica, Ostia, ecc. quale spettacolo in questo periodo e quale mare pulito e sano! Quale insegnamento! Altro che topi e feci e pisci! E il Tevere, dove tutti si bagnano, e non solo, è forse meno di una autentica fogna a cielo aperto, senza scomodare il Po e il Lambro, ecc.? Ma tutto perfetto e salutare per i ragliatori: se si avesse un pizzico di senso della decenza bisognerebbe quantomeno autopunirsi per il tanto ‘liquame’ fatto uscire dalle penne in merito a Parigi e ai Giochi Olimpici magistralmente organizzati e realizzati. E ci arrestiamo! La Senna ‘putrida’ ‘inquinata’ ‘lurida’ ancora oggi è potabile per il 50% dei Parigini e non solo, mentre nei pochi decenni passati lo era al 100%. E’ vero, la nuotatrice che, per esplicita ammissione pur senza bere l’acqua della Senna, ha accusato disturbi intestinali, cosa che ha provocato la più grande e diffusa riprovazione e indignazione da parte dei ragliatori nazionali avverso la organizzazione dei Giochi ma nemmeno una parola invece su quanto espresso dalla nuotatrice medaglia d’oro Océane Cassignol:  l’acqua della Senna è così  buona che la si può bere o su qualche aspetto della gigantesca organizzazione.

Bello sarebbe stato, come minimo, che il ponte più importante dei dodici-tredici Km parigini del fiume e grazie alla sua imponenza impiegato anche per certe gare e cioè Ponte Alessandro III, mai ricordato: forse perché dedicato a uno zar della deprecata Russia? Forse perché così importante, addirittura Monumento Nazionale della Francia? Noto storicamente come il Ponte dell’Amicizia Francia-Russia, oggi grazie a Macron e alle ursule e ursuli europei ridicoli e svergognati bombaroli nonché agli italici ‘ragliatori’, diventato il ponte dell’odio.

La Francia, a maggior servizio e godimento dei Parigini e non solo, ha voluto rendere potabile e non solo balneabile i tredici Km del percorso cittadino grazie a strutture scientifiche e tecniche oltre che strutturali all’avanguardia, inimmaginabili, non dimenticando altresì che la Senna per Parigi rappresenta mille volte di più di quanto i percorsi fluviali analoghi quali il Tamigi o il Reno o il Po ecc.: l’Isola della città con Notre-Dame, l’Isola di San Luigi, l’isola di Chatou degli Impressionisti e del celeberrimo quadro di Renoir ‘La colazione dei canottieri’, Asnières, Bougival, la Grande-Jatte, gli Impressionisti, l’isola Seguin dove nacque e si sviluppò la Renault, e poi la rive droite, la rive gauche complementi incredibili e unici della vita parigina… Invece solo la pioggia che ha interrotto la balneabilità dei nuotatori, il pugno della pugilessa algerina alla pugilessa napoletana immediatamente tramortita ma consolata dalla nostra *consolatrice degli afflitti* o la nuotatrice che pur non avendo bevuto l’acqua della Senna ha avuto disturbi gastrici, queste le tematiche degli italici ragliatori, sempre per ripetere Franco Cordero, e non la perfezione e inappuntabilità della gigantesca manifestazione di oltre diecimila atleti di oltre duecento nazioni…

Ponte Alessandro III

Lascia un commento