LA GIORNATA MONDIALE DEI PARCHI E DELLA BIODIVERSITA’

Pochi giorni fa è stata la giornata mondiale della biodiversità e dei parchi e a Roma si è tenuto un incontro qualificato su questi argomenti che toccano da presso l’uomo, come l’aria, la fame, la sete e la cui essenza era anche: le specie animali e vegetali a rischio estinzione. Perché, tra le tante emergenze, sta succedendo che più aumenta la razza umana più scompare quella vegetale e animale: tra pochi anni ci saranno solo bipedi sulla Terra, se l’uomo stesso non pone rimedio!
Quindi argomenti e realtà di rilevanza vitale. Ma da noi veramente si parla e si racconta e si registra di tutto fuorché di queste realtà. E tale silenzio specie da parte delle istituzioni non a ragion veduta -perché in effetti non si vede in giro nessun elemento a conferma di una eventuale consapevolezza- ma esclusivamente per crassa ignoranza e insensibilità plateale o per il perseguimento di altri interessi quali la cementificazione e l’asfalto. Al contrario è inimmaginabile quante sciocchezze e fregnacce e amenità si ammanniscono ai cittadini, continuando a farli rimanere all’oscuro di fatti invece vitali. Ma si guardi un po’ in che condizioni si tengono i pochi fiumicelli presenti nel territorio: il fiume Melfa, del quale i vecchi ricordano la bontà prelibata delle trote che vi crescevano è scomparso, perché dirottato a portare acqua potabile a Napoli e il suo corso è divenuto una pietraia e un deposito di immondizia e di rifiuti ingombranti; il Liri, il ‘Verde Liri’ di Dante, il ‘taciturnus amnis’ oraziano, ora impauperito delle sue acque a seguito delle persistenti emunzioni lungo il suo corso, la maggior parte abusive e illecite, tenuto in condizioni orribili e oscene: credo che non sia stato mai ripulito della plastica e degli oggetti che ne inquinano le rive e gli alberi e mai corretto e valorizzato nel suo corso: si aspetta solo la pioggia che lo ingrossa e porta via tutto lo schifo! Chi può dire di aver mai visto un qualche dipendente comunale ripulire gli argini di un fiume? E il fiume Sacco? Una volta irrigava i campi ritenuti dai Romani antichi i più fertili dell’Impero oggi divenuto una fogna avvelenatrice e, allo stesso tempo, una fonte persistente di depauperamento delle pubbliche risorse a causa principale della inettitudine e cecità delle istituzioni preposte al suo benessere e a quello dei cittadini. Lo splendido Rapido di Cassino è solo da pochi anni che se ne è compreso il valore e la validità esistenziali e il Comune fa quanto possibile per valorizzarlo ma un grazie va ai canottieri appassionati che si sono sforzati di tenerlo regolarmente sotto controllo. Isola del Liri, famosa nei secoli passati per essere la sola città in Europa fornita dalla natura di due cascate magnifiche, è stata così abile, da alcune decadi, di eliminare, di azzittirne una, quella del Valcatoio o Cascata obliqua, avvantaggiando qualcuno che sfrutta le acque pubbliche al solo proprio e unico interesse, e al contrario tanto incapace, da sempre, di porsi il problema della valorizzazione intelligente di quella rimasta, quella Verticale. Anche ad Isola la realtà si vede solo attraverso gli occhiali del cemento armato e dell’asfalto. Qui si levano solenni verso il cielo una serie di platani giganteschi -in verità se ne sono salvati forse una ventina- eredità di un passato glorioso, unici in Italia per la loro mole, eppure l’amministrazione continua a non rendersene conto, a non capire, e quest’altro capolavoro della natura miracolosamente scampato alla ingiuria e alla ignoranza viene tenuto abbandonato, senza un minimo cenno di attenzione e di cura, addirittura preda dei rampicanti parassiti che vi si abbarbicano attorno! 
Non vogliamo parlare delle a mio avviso malefatte vere e proprie commesse in questi ultimi anni dalla Amministrazione Provinciale ai danni del patrimonio arboreo: querce secolari rigogliose ed eccezionali, un capolavoro della natura, abbattute senza pietà perché secondo qualcuno ben acquattato in qualche ufficio, costituivano un pericolo per l’automobilista o per un passante! Si è mai sentito dire di una pianta che ha ammazzato qualcuno? Non vogliamo menzionare qualche episodio secondo il quale platani maestosi sono stati abbattuti ed eliminati perché qualcuno ha telefonato all’amico importante in Provincia affinché mandasse i dipendenti provinciali ad abbatterli perché davano fastidio al proprio fabbricato messo in vendita.
Mai sentito parlare di un rimboschimento intelligente da qualche parte. 
A Sezze, l’antica Setinum, qualche settimana fa si è registrato un fatto ai danni degli alberi che, nuovamente, fa rimpiangere amaramente la scomparsa della gogna e della berlina. In una antica via cittadina, il Viale dei Cappuccini, rinomato negli anni passati per la frescura che vi si godeva e che antichi documenti ricordano come accompagnato nel suo percorso da un duplice filare di olmi splendidi, ebbene a poco a poco la cementificazione, ma non quella intelligente e matura bensì quella selvaggia e farneticante che ci caratterizza in tutta l’Italia, ha eliminato ‘gli amici olmi’ e fatto sorgere palazzoni con orribili balconi. Su un lato ne erano rimasti nove, maestosi. L’olmo è come la quercia: essenza venata e nobile specie per la antica ebanisteria. L’amministrazione Comunale dovendo costruire un marciapiedi davanti a una fila di palazzoni e incapace di costruirlo senza danno per le creature alberi, si è inventato il pretesto che fossero malati ed esattamente nello spazio di una giornata, dalla scoperta della presunta e falsa malattia, hanno proceduto al barbarico taglio degli ‘amici olmi’ secondo le parole di un numero di cittadini. Ma in generale nella Ciociaria pontina la devastazione arborea specie dei pini è stata veramente spietata, senza menzionare la cementificazione del territorio: terribile il fatto che i cittadini ancora non si rendono conto di tale perdita e delle conseguenze. I recenti episodi di sommossa violenta ed energica dei cittadini di Istanbul in Turchia -non dieci o trenta ma migliaia!- contro una decisione comunale di voler abbattere seicento alberi di un parco per realizzarci un centro commerciale, ci debbono essere di grande insegnamento!! In Turchia.

Michele Santulli

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