Quest’anno dall’ONU è stato dichiarato l’anno delle foreste e della natura e già mesi addietro abbiamo ricordato tale solennità con alcuni interventi sia sul trattamento degli alberi nella nostra provincia e sia sulla presenza di certi esemplari unici in Italia e certamente anche in Europa miracolosamente sopravvissuti.
Già qualche decade addietro Pierpaolo Pasolini in uno dei suoi celebri editoriali sul ‘Corriere della Sera’ notava e lamentava la scomparsa delle lucciole dal panorama delle nostre contrade. Ed effettivamente chi vede più questi miracolosi animaletti svolazzare in giro la sera? Ora sono altre, e molte, le ‘lucciole’ che circolano la notte, al loro posto.
L’altro giorno la stampa riportava una nota di agenzia che richiamava l’attenzione sul fatto che leoni, tigri, leopardi sono in rapidissima estinzione sia per l’opera nefasta dei feroci bracconieri principalmente, sia per la eliminazione ad opera dei contadini che vogliono cautelare i loro animali e sia per mancanza di cibo in quanto il territorio si restringe sempre di più. Si calcola, non so con quanta precisione, che in giro in Africa ne sono rimasti, in tutto, le migliaia di una mano! Un’altra gloria del creato si sta avviando dunque verso la sua fine a causa della invadenza e della crudeltà degli uomini che dopo secoli di esistenza, non vengono meno alla loro ferocia e al loro presunto diritto di vita e di morte su queste creature. Perfino nella Bibbia è scritto, al contrario, che l’uomo e l’animale hanno uguali prerogative e dividono i medesimi destini, nessuno dei due è migliore o peggiore dell’altro, sono complementari non subordinati. Senza menzionare quanto hanno scritto Kipling, Lorentz, Huxley…Eppure l’annientamento continua spietato, inconsapevole e incosciente. I grossi cetacei e gli altri giganti degli oceani stanno seguendo il medesimo destino sia per la caccia annientatrice dell’uomo e sia per mancanza di cibo in quanto i pesci anche, quelli naturali, stanno scomparendo sia perché aumentano i mangiatori umani sia per l’avvelenamento delle acque e sia per la pesca predatoria. Tra breve gli oceani e i mari diverranno una pozzanghera maleodorante, è inevitabile, se gli uomini stessi non si coalizzano contro, soprattutto, il capitale che per conseguire profitti non si cura assolutamente di nulla.
Tornando a noi, non sono scomparse solo le lucciole, ma sono scomparsi i rospi, le rane, stanno scomparendo i ricci, sono scomparsi i ramarri, sono svaniti i granchi, stanno scomparendo le istrici, le lepri, le volpi, i rari scoiattoli….Gli equilibri della natura, dell’ecosistema, sono sconvolti ed alterati. Gli scarsi fiumi che abbiamo e perfino i laghi sono malati o avvelenati dalla perversione ed incuria umane. La cementificazione selvaggia dilaga e divora il poco spazio pianeggiante di cui disponiamo, i campi abbandonati e incolti aumentano, eppure ancora si ha il coraggio e la insipienza di costruire capannoni e insediamenti all’arrembaggio, di abbattere antiche querce e altri alberi secolari, ritenendo, comodamente e stoltamente, che gli alberi non finiscono mai. E mai vedi un’opera saggia e intelligente di rimboschimento e di cura attenta dell’esistente.
Mai senti dire che si sposta di qualche metro il tracciato di una strada che si vuole allargare onde salvare gli alberi che la fiancheggiano, mai senti parlare di una ripiantificazione di viali e di strade spogliati dalla incuria umana. Mai senti parlare di un piromane o di un bracconiere o di un avvelenatore di fiumi e di laghi o di un seviziatore di animali messo in galera per un po’ di anni oppure ai servizi sociali per tutta la vita.
Non si confonda realismo con pessimismo.
E poi senti dire che qualche assessore buontempone addirittura anticipa, con roboanza, ritenendolo un merito particolare, l’apertura della stagione venatoria, con il plauso perfino delle autorità regionali: la fortuna di questi cosiddetti amministratori, che tali si offrono e si propongono all’elettore, è che l’elettore appunto è morto e insensibile a siffatti problemi ritenendo che non lo riguardano,o che riguardano gli altri, altrimenti si farebbe maggiore attenzione a prendere certe iniziative così letali. Che poi si faccia continuare la gente a divertirsi ad ammazzare uccelli e altro è il colmo della follia e del degrado morale. In effetti gli uccelli, sono anche essi quasi completamente scomparsi qui da noi, se ci si guarda attorno. Non senti più il loro canto, non vedi più i loro voli. I cacciatori, i bracconieri, l’inquinamento persistente, il moltiplicarsi di altri tipi di rapaci (gazze, cornacchie) hanno eliminato o stanno eliminando anche la presenza dei poveri volatili. Le rondini ormai non si vedono quasi più. I cardellini, i verdoni sono scomparsi.
L’unica specie che aumenta, inesorabile, è quella umana, con i risultati che in parte si vedono e in parte si immaginano, una spirale senza fine.
Michele Santulli