Giovedì 4 maggio 2015 giorno veramente memorabile nella Storia dell’Arte: infatti il comune di Parigi, sempre all’avanguardia, sempre pioniere, ha apposto nel cuore di Montmartre, al 62 di Boulevard de Clichy, una targa commemorativa in onore di Agostina, modella ciociara. L’abbiamo annunciato già in qualche nota passata e colta l’occasione anche per invitare le istituzioni nostrane a essere presenti e in qualche modo essere partecipi alla celebrazione ufficiale di una donna ciociara che la città di Parigi ha ritenuto degna di pubblico omaggio e prestigio. Alla cerimonia alla presenza del sindaco di Montmartre e del predecessore che aveva gestito la impostazione della pratica presentata dal sottoscritto, erano presenti i rappresentanti di alcune associazioni a Parigi, la stampa locale, alcune autorità dei comuni vicini e naturalmente molti cittadini entusiasti, cultori del tema dei modelli di artista e del costume ciociaro e che in quel momento sentirono, tra l’altro, ancora più forte il loro sentimento di fiducia e di gratitudine verso quel Grande Paese che è sempre ancora la Francia che li ospitava e che in questo momento perfino onorava e gratificava grazie a questa targa.
E’ certamente motivo di prestigio e anche di attrazione per la Ciociaria vedersi fatta segno di siffatta attenzione dal Comune di Parigi. E a questo proposito non è superfluo ricordare l’altro motivo di prestigio di cui ha goduto recentemente la Ciociaria, questa volta da parte del Comune di Roma Capitale che ha intestato a un significativo scultore ciociaro del Novecento, Amleto Cataldi, forse il sito più prestigioso e famoso della Capitale, a Villa Borghese, sul Pincio, dove si leva anche la sua scultura la ‘Fontana della Ciociara’ nota come L’anfora, a pochi metri dalla Casina Valadier. Due riconoscimenti, dunque, tributati a due gloriosi figli di questa Terra che, si spera, un qualche giorno a venire, possano anche nei luoghi aviti, trovare riconoscimenti e apprezzamenti da parte delle istituzioni.
Le motivazioni che hanno condotto il Comune di Parigi dietro iniziativa del Municipio di Montmartre, alla apposizione della targa commemorativa è la seguente: “In questo luogo si trovava il caffè del Tambourin, frequentato da numerosi artisti quali Jean Baptiste Corot, Edouard Manet, Vincent Van Gogh, Eduard Dantan e gestito da Agostina Segatori 1841-1910 celebre modella parigina che posò per i maggiori artisti”. E’ dimostrato che nel caffè-ristorante sedette spesso anche Toulouse-Lautrec e, non è escluso, Degas e Gauguin e JP Russell, che pure abitavano nei paraggi. Il ristorante si chiamava così in quanto tutte le suppellettili erano a forma di tamburello e alle pareti ne erano appesi numerosi che i vari artisti avevano dedicato alla bella locandiera. Va aggiunto che le cameriere erano tutte ciociarelle in costume e che il tamburello assieme al piffero, la zampogna e l’organetto faceva parte, di regola, della strumentazione musicale dei ciociari nella via della loro emigrazione. Va ricordato infine che questa professione di modella e di modello che oggi è sulla bocca di tutti, è stata letteralmente inventata e istituzionalizzata cioè è divenuto un mestiere e una attività, dapprima a Roma agli inizi del 1800 grazie alla immigrazione ciociara originaria in prevalenza della Valcomino, ottenendo il crisma e la ufficialità qualche decade più tardi a Parigi a contatto con i massimi artisti europei. In merito va anche richiamato alla memoria che la parola stessa ‘modella’, al femminile è, se così possiamo esprimerci, una scoperta e una invenzione anche essa scaturita e dovuta alla apparizione sulla scena artistica delle ragazze ciociare a Roma. Di conseguenza il Comune di Parigi con questa targa in onore di Agostina ha voluto per la prima volta e ufficialmente richiamare l’attenzione su una pagina della Storia dell’Arte fino ad oggi nota solo agli specialisti. Il lettore curioso che può aver piacere a conoscere più da vicino il mondo affascinante e incredibile delle modelle e dei modelli, può far ricorso al testo: MODELLE E MODELLI CIOCIARI A ROMA, PARIGI E LONDRA NEL 1800-1900”.
Michele Santulli