Alla fine di dicembre 2011 ebbe luogo su una incantevole isoletta formata dal fiume Loira che attraversa tutta quella Regione della Francia nordoccidentale conosciuta come Valle della Loira e i suoi castelli, una suggestiva cerimonia in onore dello scultore Amleto Cataldi originario di Castrocielo. Si dirà: ma che rapporto c’è tra Amboise e Amleto Cataldi? In una nota passata apparsa in questo sito ospitale raccontammo che Amleto Cataldi tra il tanto altro, realizzò un scultura in bronzo lunga circa cinque metri che raffigura Leonardo da Vinci sotto forma di un dio fluviale disteso che tiene sotto una mano la testa della Gorgona. Tale scultura la incontriamo a Parigi verso il 1930 poi collocata da qualche parte mai perfettamente chiara tanto che ultimamente uno studioso che si sta occupando di ricostruire la vicenda terrena e artistica dello scultore si rivolse al sindaco di Parigi per sapere e venne informato che già nel 1976 questo capolavoro inaudito fu trasportato a Amboise, e collocato sull’isoletta che abbiamo detto all’inizio e che si chiama Isola d’Oro. Qui l’opera fu piazzata proprio al limitare, quasi a contatto con il fiume, rivolta verso il Castello famoso sull’altra riva dove Francesco I nel dicembre 1515 ospitò il Grande autore della Gioconda che qui dopo tre anni morì e qui è la tomba, luogo di continuo pellegrinaggio, nella chiesetta di St Hubert a pochi passi dal Castello di Amboise. Quindi grazie a questa opera d’arte di Amleto Cataldi si è voluto continuare a tenere vivo e appassionante la secolare relazione amorosa tra Amboise e Leonardo, nel rispetto dei cultori d’arte e nell’interesse della promozione turistica. Vengo al punto. Questa scultura verso il 1928 fu acquistata da S.E. Enrico Garda, Ministro Plenipotenziario a Parigi della Repubblica di San Marino -come si sa uno Stato indipendente, come il Principato di Monaco ma enclave d’Italia – e donata allo Stato Francese per alcune ragioni storiche che non ci vogliamo dilungare a ricordare. Negli anni scorsi il Console Generale di San Marino a Parigi, Pier Marino Barulli, è voluto anche lui andare sulle tracce di questa scultura. Conclusione: alla fine di dicembre testé trascorso, in questa isoletta inimmaginabile tutta verde e circondata dal maestoso corso d’acqua, ha avuto luogo una cerimonia che lasciamo al lettore valutare: il sindaco di Amboise con tutte le autorità cittadine e regionali, assieme ai plenipotenziari della Repubblica di San Marino, alle autorità parigine, hanno apposto una targa vicino alla scultura di Amleto Cataldi per informare e tenere sveglia la memoria di quel rapporto tra la scultura del grande artista ciociaro e la Repubblica di San Marino con Amboise. Un avvenimento dunque delicato ma formalmente di alto livello e allo stesso tempo ancora un riconoscimento pubblico chiaro del valore dell’artista. E nella patria ciociara dell’artista che è successo? Ovviamente nulla, qui si mastica solo cemento armato e asfalto o ci si interessa, poveri cavalli, all’ippoterapia. Potevano mai le autorità Sanmarinesi e quelle di Amboise far partecipi della solenne e significativa cerimonia in onore di Amleto Cataldi sull’Isola d’Oro, quelle istituzioni che da tempo immemorabile mantengono Frosinone agli ultimi posti della qualifica nazionale del bel e buon vivere, la cui sola occupazione autentica è stata ed è la cementificazione selvaggia del territorio, l’incremento delle cave, i progetti faraonici di distruzione dell’ambiente e i mangiamenti? Infatti giustamente hanno ignorato e tenuto in disparte le autorità nostrane: europee, regionali, provinciali e quelle comunali, ben consapevoli che certi linguaggi e certe vicende sono di difficile comprensione e apprezzamento in certi contesti.
Michele Santulli