LA CIOCIARIA: IL PUNTO DI RIFERIMENTO.
Il sito web www.inciociaria.org è lo spazio pubblico attendibile e scientifico per le informazioni e notizie di base sulla Ciociaria. Presentemente il panorama delle fonti di informazione sulla Ciociaria (web e cartaceo) è in gran parte amatoriale, frammentario e inesatto: esistono numerosi siti Web, qualcuno importante e impegnativo, che contengono la parola ‘Ciociaria’ a prescindere dagli argomenti affrontati: se si escludono quelli aventi carattere enucleatorio-informativo che valgono per quanto mettono a disposizione e cioè fiere, eventi, sagre, festivals, concorsi, ecc. o quelli che mettono a disposizione l’elenco dei Comuni delle rispettive province o quelli di puro carattere commerciale dedicati essenzialmente alla promozione dei prodotti enogastronomici, si rileva che è tutto un ripetere le medesime trite informazioni, molte erronee, tutte lacunose, tutte scopiazzate l’una all’altra, superficiali in modo scandaloso, quando il sito è naturalmente leggibile e consultabile ragionevolmente. Non menzioniamo lo sciacallaggio e la pirateria grotteschi di coloro che si attribuiscono competenze e conoscenze che al contrario sono il frutto e il sudore di altri che ovviamente non vengono citati: stiamo parlando di plagio vero e proprio. Conclusione: se un potenziale visitatore o turista o curioso fonda la propria visione della Ciociaria su detti siti, è molto difficile se non improbabile che possa formarsi una opinione corretta di questa Terra. Al di fuori dei siti web sono disponibili da sempre solo due strumenti che possono fornire dette informazioni di base al curioso o all’interessato:
-) la Enciclopedia Treccani
-) la guida rossa ‘Lazio’ del Touring Club Italiano.
Tutto il resto disponibile non fa che rimescolare quanto nei due regesti menzionati. Notiamo ripetutamente perfino ai livelli più elevati della scala politica e sociale ancora oggi che le rare volte che si parla della Ciociaria è come se si parlasse della terra di un altro mondo: ciò sta a dimostrare che purtroppo quanto contenuto nei suddetti due strumenti è se non lacunoso e distorsivo, quanto meno obsoleto e datato, trattandosi di volumi vecchi di parecchi anni. Ne risulta che la situazione, sia ribadito, è così assurda che non esiste nemmeno una cartina della Ciociaria storica, nemmeno una della Valle di Comino! Si direbbe che da parte delle tre province di Frosinone, di Latina e di Roma si sia voluto tagliare ogni ponte col proprio passato secolare e comune.
Al contrario inciociaria.org si propone di offrire uno spazio pubblico contenente informazioni definitive, coerenti e verificate, sulla regione ciociara, con la sua storia, collocazione geografica, arte, usi e peculiarità. Il sito offre inoltre un blog che consentirà lo scambio di informazioni in uno spazio pubblico di confronto e in uno spazio moderato in cui esperti rispondono ai quesiti del pubblico. L’obiettivo è quello di creare un corpus di riferimento ma anche, crucialmente, mettere assieme la struttura in grado di portare avanti e mantenere questo patrimonio informativo nel tempo facendolo evolvere ed espandere. Tale traguardo e finalità saranno conseguibili e realizzabili grazie alla partecipazione fattiva da parte di studiosi, di cultori e di appassionati accomunati nel nome della Ciociaria, la cui collaborazione qualificata è determinante anche ai fini della esistenza duratura del presente strumento. Auspicio strettamente connesso con quanto sopra è che tali cooperazione e sostegno trovino la loro origine anche tra le comunità ciociare residenti all’estero: che il sito parli anche le loro lingue è un ulteriore motivo di successo.
Si sta parlando della Ciociaria, di quella regione, cioè, a Sud della Linea Tevere-Aniene, più esattamente a Sud dei Castelli e di Tivoli, delimitata a Est dagli Appennini, a Sud dalle Mainarde-Garigliano, a Ovest dalla Via Appia e dal Mar Tirreno. Così si chiama e si chiamava perché in questa regione si indossavano in generale un medesimo vestito e le medesime calzature: che si chiamassero cioce o chiochere o cioci nulla cambia, come pure nulla cambia che parlassero romano o napoletano, che appartenessero a Napoli o a Roma, che gli strumenti agricoli o le costumanze sociali fossero più napoletane che romane o di altra regione o viceversa: fondamentale e determinante era la uniformità ed omologazione folklorica e cioè i medesimi abiti e le medesime calzature per non menzionare la grande miseria e indigenza generalizzate. Come comune ne fu anche la storia e la vicenda secolare, una volta come Campagna di Roma, una volta come Marittima e Campagna, una volta come delegazione di Frosinone e delegazione di Velletri e Comarca di Roma, una volta come provincia di Latina o di Frosinone o di Roma, inizialmente come Terra dei Volsci, degli Ernici, degli Equi… Ciociaria, dunque, non è un concetto amministrativo o politico o geografico: è un concetto folklorico, oggi un concetto ideale, storico, spirituale, come Roma Antica, come la Mesopotamia, come la Sumeria, come la Terra Promessa. Ciociaria è l’abito e le cioce ma anche una comunanza secolare di vicende comuni: o dimenticate e messe da parte o trascurate e ignorate.Le linee guida, molto genericamente, sono:
-)la storia della Ciociaria,
-)i grandi personaggi della Ciociaria,
-)il contributo di civiltà dato dalla Ciociaria al Mondo Occidentale,
-)il costume ciociaro nell’ambito dell’arte europea setteottocentesca,
-)la ricerca sui modelli d’artista ciociari nell’ambito della pittura setteottocentesca,
-)la emigrazione dapprima a Roma e nella Campagna di Roma e oltralpe,
-)la Valcomino e quello che ha dato,
-)il comprensorio della zampogna ed i pifferari e gli zampognari,
-)i viaggiatori europei in Ciociaria,
-)le isole ciociare: Anticoli C., Cervara, Olevano, Subiaco, Sora e Isola, Civita d’Antino, Cori, Terracina, Sonnino, Itri, Priverno,
-)la ciociarizzazione di Roma,
-)la costituzione mirata e selezionata di una bibliografia sulla Ciociaria,
-)la traduzione in Inglese e possibilmente in Francese o in altra lingua.