Il secolo XIX si distinse anche per i sensibilissimi perfezionamenti nell’arte tipografica: la evoluzione fu tale che di tutto si potevano realizzare ormai riproduzioni e copie in numero quasi infinito, anche a colori, e fu dunque una enorme conquista per la umanità che si vide destinataria di infinite informazioni prima di allora impensabili, un contributo dunque notevole all’elevamento culturale di tutti.
Anche Louis Léopold Robert (1794-1835) giovane artista svizzero educato a Parigi, nei primi anni del 1800 riuscì a realizzare il sogno del viaggio in Italia e a Roma e Napoli in particolare, che da secoli erano le mete abituali di gran parte degli artisti europei, e non solamente degli artisti.
Questo artista è quello che ebbe dalla sorte una destinazione veramente unica, tale da contribuire alla sua perenne memoria nei libri di storia. Masnadieri e grassatori sono stati una calamità in tutta Europa, da sempre, dove più dove meno. In Ciociaria, al confine tra Regno di Napoli e Stato della Chiesa, al di qua dei Monti Ausoni ed Aurunci principalmente cioè sulle montagne di fronte a Terracina e specificatamente a Sonnino la celebrata, era il regno consolidato e quasi inespugnabile di bande di questi assaltatori di diligenze e di ricchi latifondisti e che qui si chiamavano ‘briganti’, parola, pare, proveniente dal francese che in quei frangenti della storia e cioè fine 1700 e inizi 1800 occupavano tutto il regno e man forte davano alla lotta contro questi ladroni: tale zona di confine era particolarmente favorevole alla incolumità dei briganti in quanto neutrale cioè porto franco, dove nessuna delle due autorità (borbonici e papalini) poteva entrare. Il 1825 era anno giubilare e la Chiesa si aspettava migliaia di pellegrini. Di conseguenza queste bande di nullafacenti armati e feroci che al confine potevano assaltare o derubare quasi impunemente, rappresentavano una grossa preoccupazione: iniziò, per anni, perciò una feroce e spietata persecuzione contro i briganti, anche con la collaborazione dei Francesi prima e dei Borboni dopo. E il nostro giovane artista Louis Léopold Robert arrivò a Roma nel pieno della rappresaglia contro i ‘briganti’, nel 1818. Quindi ne sente parlare in giro, alle Terme di Diocleziano erano stati asserragliati tutti gli abitanti di Sonnino qui deportati dalla gendarmeria papale per evitare che fornissero aiuto ai malviventi. E l’artista cominciò a provare curiosità verso questa umanità di cui le donne chiuse nelle Terme di Diocleziano parlavano invece con entusiasmo ed amore!
E iniziò dunque da parte dell’artista, con la cassetta dei colori sulle spalle, la visita dei luoghi di origine, a piedi o a cavallo, da Roma verso Sonnino. E così per la prima volta si vedono sulla tela questi personaggi fuori del comune. Naturalmente le raffigurazioni dei briganti con quei cappelli a cono, le cioce ai piedi, le cappe addosso, il panciotto colorato, il fucile in braccio, il petto tappezzato di orologi e monete e spille derubati a qualche malcapitato, dopo la sorpresa iniziale e lo stupore iniziarono ad essere apprezzati dai cultori d’arte prima di tutto di Parigi dove le opere venivano inviate dall’artista ai Salon della città e dopo.. dovunque! Era stata aperta una nuova pagina nella Storia dell’Arte perché era la prima volta che diventavano protagonisti di un quadro gli ultimi della società! Altri giovani pittori iniziarono il loro viaggio a Sonnino e paesi vicini alla ricerca dei briganti. E Louis L. Robert a poco a poco prese ad ampliare la gamma dei suoi soggetti al mondo circostante e in particolare alla città di Sezze la quale nei primi quindici anni dell’800 era divenuta la meta di rifugiati, a seguito delle rappresaglie napoleoniche, da Boville, Isola, da Ceprano, Frosinone, Veroli… e per il nostro artista fu un ulteriore motivo di ispirazione la visione di quei derelitti in quegli abiti sgargianti di colori che da Suso, così si chiamava e chiama la valle dove si erano ammucchiati a migliaia, che si recavano nelle paludi circostanti o nelle campagne per i lavori dei campi. E anche questi personaggi nelle loro vestiture così particolari mai apparsi sulla scena artistica, risvegliarono grandissimo interesse ed ammirazione. Fu unque Louis L.Robert che ha fatto conoscere per primo i briganti e il costume ciociaro, che diverranno il soggetto certamente più ritratto dagli artisti europei. Una delle sue opere è intitolata i ‘Mietitori delle Paludi Pontine’ fu presentata alla fine degli anni ’20 dell’800 nel Salon di Parigi: successo enorme, il quadro fu acquistato dal Re di Francia e da allora si ammira al Louvre: ebbene quest’opera così tanto ammirata che per tutto il secolo è stata replicata e copiata e imitata infinite volte, riprodotta e diffusa a mezzo dei nuovi procedimenti tecnologici tanto da divenire letteralmente l’opera più diffusa e più conosciuta di tutto il secolo in Europa.
Michele Santulli
L.L.Robert: I mietitori che tornano dal lavoro, 1831, 142×212 cm, Louvre, Parigi