LA CASILINA, UN CIMITERO… DI ALBERI!

Percorrendo la Casilina  pare di percorrere la Via Appia ai tempi di Silla con le migliaia di schiavi ribelli messi in croce. Ora nella Ciociaria frusinate  grazie a menzogne,  pregiudizi, ignoranza paurosa,  ferocia e perversione, assistiamo  alla caccia  e alla messa a morte degli…  alberi, in particolare dei pini!  Morte ai pini! Come se si dicesse: morte all’acqua, morte all’aria, morte agli animali … Sindaci rigonfi, all’apparenza, di afflato lirico e di solidarietà e di amore per il prossimo, sgorganti  abnegazione e altruismo da ogni fibra,  hanno convenuto impunemente che i pini con i loro tronchi maestosi e le chiome perfette e armoniose che facevano impazzire Ottorino Respighi  e anche la buonanima di Mussolini, che hanno rallegrato e alleviato la vita e la vista per centinaia di anni di  milioni di persone, che hanno ospitato uccelli e scoiattoli e dato ristoro e ombra, che hanno dato ossigeno e vita all’uomo, ora sono diventati come gli untori e le streghe di sciagurata memoria: infatti quegli individui che Sgarbi felicemente individua come  ‘capre’ hanno  inventato perfino un neologismo, unico al mondo,  frusinate doc: pini killer! E perciò  lungo la Casilina e qualche altra felice landa (Pontecorvo…), è tutto un tagliamento ed abbattimento di inermi  creature.  La Casilina  è un autentico cimitero: alberi perfino  di quasi cinque metri di circonferenza, 150/200  anni di vita, dalle chiome e dai tronchi perfetti, ferocemente abbattuti perché  pericolosi per il povero  bipede! Così hanno pontificato sindaci abnegati  e altruisti! E nessuna contestazione si è levata! Solo in questo tristo capoluogo potevano essere espressi tali  concetti! L’albero  è  diventato un killer, col  mitra in mano! Quale nemesi! L’assassino per eccellenza e mentalità dall’inizio dei secoli, il bipede, ora di punto in bianco grazie a dei malati di mente diviene vittima e martire degli alberi cioè di quelle creature che pure dall’inizio del mondo sono stati sacrificati  senza pietà  per dare  fuoco e calore e materiale per ogni uso! Cioè la vittima secolare sacrificale  ora secondo alcuni deficienti ipocriti è  diventata il boia!

La fortuna autentica di questi nevrotici pazzi sciagurati che hanno realizzato tali obbrobri a danno della comunità e impunemente è l’assenza e l’ignavia della gente che non si rende conto del male e dei torti che le vengano arrecati e per i quali essa sola pagherà; si sarebbero dovuti chiamare francesi o anche rumeni e turchi e non italiani per bloccare lo scempio e far pagare i reprobi!  Altra fortuna di tale cricca di invasati è che le cosiddette associazioni di protezione dell’ambiente, non parliamo del Prefetto e dei Carabinieri e della magistratura, si comportano, affacciati al balcone,  come la famosa scimmia siciliana. Mai abbiamo visto la provincia o l’ANAS o il Comune, in verità i veri nemici e pervertitori della comunità, curare e manutenere saggiamente gli alberi lungo la strada: abbatterli va bene, curarli manco a pensarlo!  E’ eccezionale che un uragano  faccia cadere qualcuno di questi patriarchi che stanno lì  da qualche secolo a guardarci: la sola vera causa ed origine è sempre la medesima: il bipede che non li ha curati, non ne ha sfoltito le chiome.  Quindi avviene che qualche albero cada sulla macchina e ammazzi qualcuno? Anziché non dico abbattere ma almeno sicuramente prendere a calci in culo o a bastonate il presidente della provincia o il sindaco o il presidente dell’ANAS  che sono venuti sistematicamente meno ai loro obblighi di protezione e di manutenzione, se la prendono con la vera vittima: l’albero inerme e indifeso. Giuoco facile: certo è che, abbattendoli, si deruba  la comunità di un bene vitale!

Ma perché questi abnegati e solidali non ammazzano anche i trattori che ogni tanto si rovesciano  sul contadino o il muletto che ogni tanto ammazza qualche operaio   o la pianta di olivo che uccide il raccoglitore o l’automobile che assassina tanti uomini o il bipede che assassina tante donne?  Perché non abbattono gli scheletri di cemento armato che avviliscono  i loro territori da anni o le centinaia e centinaia di case abusive? Perché sono dei vili e degli ipocriti: l’albero invece non si difende, ha la grande colpa di non votare, non cavilla né  ha difensori: in realtà sono invidiosi della grandezza e generosità  dell’albero. Speriamo che il Prefetto intervenga e prevenga altri abbomini!

In Israele e nel mondo civile gli alberi sono il simbolo della  vita e della giustizia e vengono onorati e curati, da noi vengono ammazzati, per di più impunemente. E i politici locali e le loro trombe? 

Michele Santulli

 

 

 

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