Unanime riprovazione e dolore ha suscitato la notizia che qualche malato di mente ha avvelenato Kaos, il pastore tedesco che incredibilmente ha collaborato alla scoperta e salvezza delle vittime sotto le macerie di Amatrice e di altre località colpite dal terremoto: ci si chiede continuamente, anche se quasi sempre è superfluo, come mai questa gente feroce e perversa possa normalmente girare a piede libero e non invece individuarla e quindi tenere reclusa in qualche manicomio vita natural durante o neutralizzarla in altro modo: tale umanità è veleno per tutti e per tutto: è da qui che escono fuori i bracconieri, gli incendiari, i violentatori di fanciulli, gli assassini, i venditori di droga, gli usurai, la feccia della umanità. Sempre a proposito di questo tema doloroso della violenza perversa contro i poveri animali da parte di individui che, mutati i ruoli, meriterebbero il medesimo trattamento, in Internet in questi giorni appare una immagine da considerare sconvolgente: una donna, felice e sorridente, con un grosso fucile in mano, in posa spettacolare davanti ad una maestosa giraffa, stesa dietro di lei, morta, da lei abbattuta! Una mansueta inerme bellissima giraffa! Una cacciatrice dunque: è ridicolo che oggi, di fronte a tanti cambiamenti vertiginosi che stiamo vivendo e che di più andremo a vivere, tra i quali evidente riprova è la scomparsa impressionante e veloce del mondo animale a causa dell’uomo, debbano ancora esistere i cosiddetti cacciatori, crudeli e anche ridicoli nel passato come regola e oggi perfino grotteschi, i professionisti autorizzati ad uccidere animali! Il bello è che l’atroce eroina americana ha diffuso tale immagine nel suo sito facebook tutta orgogliosa e gratificata, ritenendosi autrice di chissà quale impresa prestigiosa: incoraggia il fatto che, al contrario, è stata letteralmente subissata di insulti e di parolacce e di improperi da mezza America e che altri media hanno dato il loro contributo di indignazione e rimbrotti: la disgrazia vuole che certe contingenze si capiscano quando è ormai troppo tardi. Questo episodio della giraffa ammazzata ricorda quell’altro che illustrammo qualche tempo addietro di un altro pagliaccio cacciatore, un dentista, pure americano, che si fece fotografare davanti a Cecil, uno splendido e mansueto leone nello Zimbawe, ucciso da questo buffone anche lui in orgoglioso paludamento di cacciatore, per ridurlo a trofeo nella sua abitazione, sicuramente un lazzaretto più che una abitazione: anche lui fu fatto segno del massimo di disprezzo e di ingiurie provenienti da tutto il mondo: eppure la lezione non è servita alla sua eroica compatriota.
Una di quelle benemerite associazioni, Avaaz, che da anni con entusiasmo e fattività sono impegnate ad affrontare certi problemi e situazioni che investono il destino della umanità che, al contrario, i governi e le grandi multinazionali nonché gli organismi internazionali scientemente e consapevolmente ignorano o fingono di non conoscere, ha organizzato una raccolta di firme da rimettere al governo sudafricano dove il misfatto di cui sopra si è realizzato e chiedere che si bandisca per sempre la caccia agli animali selvaggi: in pochi giorni hanno raccolto centinaia di migliaia di adesioni. Infatti in Sud Africa, come pure nello Zimbawe e in qualche altro stato confinante, dietro pagamento, ammazzare gli animali diventa legale! Se a ciò si aggiunge l’opera funesta dei bracconieri – la peggiore categoria – e l’altra altrettanto distruttiva dei trafficanti clandestini di animali, non menzionando l’opera altrettanto devastatrice della gente dei luoghi, allora ben si comprende come certe specie stanno precipitosamente scomparendo dalla terra e dalle acque: tra tre o quattro anni si calcola che gran parte degli abitanti del mare come pure le tigri, i giaguari, i leopardi, i leoni, gli elefanti, certe scimmie maestose, i rinoceronti, i serpenti boa saranno un ricordo per l’Africa! Come pure lo sono già e ancor più lo saranno, tante specie animali e anche vegetali qui in Occidente. In compenso i bipedi, nel gradimento e gratificazione o indifferenza generali, aumentano e crescono in maniera esponenziale. Sono le persone stesse che debbono intervenire e sensibilizzarsi su certe realtà: ne va della esistenza di tutti; ed è ingenuo a dir poco, credere che la cosa riguardi gli altri e non sé stessi.
Michele Santulli