Tutti conoscono la storiella di Federico il Grande (1712-1786) e del mugnaio di Potsdam, vicino Berlino, e della nuova residenza che si fece costruire nelle vicinanze e una volta insediato, la percezione del rumore continuo delle pale della macina del mugnaio. Mandò dei dipendenti per risolvere: niente. Dopo un pò, visto che il rumore continuava allo stesso modo, andò il Re stesso di persona e pregarlo di eliminare il rumore o di spostare l’attività, a spese del Re: “Maestà, noi stiamo qui da generazioni e tu avresti potuto costruire il tuo castello un pò più distante”. Il Re quasi minacciò il mugnaio che rispose con le celebri parole: “Maestà, puoi fare tutto quello che vuoi, ma a Berlino ci sono sempre i giudici”. A tale risposta il re, seccato ma ammirato della fiducia verso i suoi giudici, se ne andò e tutto finì. Dopo un bel pò, il re si avvide che il rumore delle pale era scomparso. Chiese spiegazioni, gli fu risposto che un giudice aveva condannato e ordinato lo spostamento della bottega del mugnaio. Il re consapevole del torto arrecato al mugnaio, immediatamente licenziò il giudice della sentenza.
Chi italiano oggi potrebbe esprimersi con le parole del mugnaio di Potsdam a proposito della fiducia e integrità dei propri giudici? Palamara, Squillante, Spagnuolo, Carnevale e una sfilza infinita di altri nomi che percorrono e marchiano paurosamente tutta la trafila sin dall’inizio, curandosi esclusivamente, salvo le eccezioni, dei propri emolumenti e privilegi che si sono dati. Processi elementari fatti durare dieci-quattordici anni, altri trenta-quaranta anni con spese enormi degli Italiani, senza risultati, quasi sempre sulla scorta di motivazioni politiche o di cavilli di parte; per 30/40 anni la Procura della Repubblica a Roma, detta il porto delle nebbie, poiché i processi che riguardavano i potenti politici o gli amici venivano d’imperio trasferiti qui e qui fatti morire, nella indifferenza generale e, al contrario, nella soddisfazione dei delinquenti e nel danno terribile delle vittime: i Radicali così si espressero: “La giustizia romana è divenuta un covo di crimini, se non di criminali”. Assistiamo che i giudici col tempo che passa si rivelano ancora più incapaci e immaturi, senza citare gli avvocati fatti divenire giudici in quanto gli organi istituzionali, occupati in altre vicende, non organizzano le assunzioni e le preparazioni regolari!! Le poche eccezioni non mutano la situazione di generale prevaricazione, col risultato che quella che dovrebbe essere la regola e cioè il buon giudice, in realtà è l’eccezione!! La realtà documentata da mille prove in giro prorompe nella sua enormità: l’Italia è il paese del cavillo e dell’espediente, della befana inaudita degli avvocati, del ladro di mele e di peperoni che è messo in galera, il delinquente malfattore che ha derubato o corrotto per cifre gigantesche, resta sempre a galla, a beffa della Giustizia, con la maiuscola, e nessuno e niente interviene: tutti godono nel disastro, a partire dagli addetti ai lavori, salvo le vittime: gli avvocati stessi e i rispettivi ordini professionali, a loro dire custodi della giustizia, mai sentito dire di una loro presa di posizione a salvaguardia! E quindi la feccia dei cosiddetti colletti bianchi al comando, fa o si fa le leggi cioè le regole del diritto, come vuole e come gli conviene, senza controlli, per cui, in aggiunta a quanto sopra, si assiste agli spropositati privilegi e prebende, unici al mondo, di certe categorie! il loro diritto! L’enorme debito pubblico che cresce anno dopo anno, è una conseguenza sensibile anche di tali giganteschi privilegi e sperperi di soldi pubblici non dovuti e non giustificati che mai vengono menzionati, senza ricordare, in aggiunta, gli altri enormi fiumi all’estero di soldi pubblici! Pur essendo sistematicamente il paese tra i più indebitati, si è assistito a episodi della massima indegnità e indecenza: i parlamentari europei italiani sono stati sin dall’inizio i più pagati, stipendi doppi e perfino tripli rispetto ai colleghi degli altri paesi, una autentica criminale cuccagna! Oggi ancora i politici italiani oltre agli stipendi mensili più elevati d’Europa godono di privilegi e di altre indennità e favori unici, per loro e familiari, a sfregio e beffa dei cosiddetti cittadini! In questo paese di Bengodi è avvenuto che nel recente passato si è andati in ricca pensione all’età di 27 anni!! anche altre categorie vengono pensionate normalmente a 50 anni o poco più e, tra l’altro, tanti vanno a trascorrere una seconda vita spensierata in certi paesi esteri con le pensioni al massimo, senza trattenute, ecc. Senza menzionare i detentori di quattordici o di sedici mensilità e, il colmo, la realtà incredibile che gli italiani sono i più grandi compratori di appartamenti a Parigi specialmente, a Londra, e chissà dove altro: fiumi di soldi che escono grazie ai suddetti privilegi e benefici! Pensioni cumulate con vitalizi, altri incarichi e stipendi! Autentiche criminali satrapie, indisturbate, tutto in regola! mai ne senti parlare dai nostri giornalisti o alla televisione! Il colmo, inoltre, della indegnità e del suicidio economico del paese sono le gigantesche liquidazioni che oggi ancora vengono riconosciute a caste privilegiate che già in vita hanno goduto, senza ragione di merito particolare o di altre qualità, di stipendi e di privilegi satrapeschi: giudici, ufficiali dell’esercito, funzionari di burocrazia e di enti pubblici sconosciuti, tutti per Legge, la loro legge, automaticamente vanno in pensione col massimo del trattamento! Tutto questo tipico solamente del nostro paese! E quindi dove i soldi per il pubblico benessere? Ormai la collusione e il coinvolgimento e complicità generali sono tali, sempre all’insegna del diritto!!!, per cui nessuno è contro e tali vantaggi, vengono riconosciuti a priori perfino quando uno di tali satrapi è stato scoperto e condannato per mazzette o indegnità ecc. Il debito pubblico è ormai a livello di collasso. Si badi bene tutto legale e legittimo! Ma senza giustizia, zero giustizia! Naturalmente da noi è silenzio assoluto, non si parla mai, né in TV, né nella stampa, di tale somma Ingiustizia, silenzio favorito anche grazie alle enormi indennità che lo Stato regala, tra l’altro, ai giornali, col risultato che i giornalisti in realtà sono diventati anche essi, in tutto o in parte, lauti dipendenti pubblici, per cui il cerchio si chiude!! La sola speranza è che la gente decida di aprire gli occhi e di scendere in piazza, come avviene nei paesi civili. Bene ha concluso uno studioso attento; “L’Italia è la culla del diritto e la tomba della Giustizia” (Nichols, p.181).
Michele Santulli